PORTFOLIO - OPERE

Opera rubate nel 1978 dal museo “Kahlil” di Giza. Ritrovata poi circa un decennio dopo nel Kuwait. Poi rubata ancora nel 2010 e non è mai stato ritrovato. L’opera ritrae papaveri rossi e gialli e la dimensione è di 65x54

Realizzato nel 1872 dal maestro francese, il quadro oggi esposto al Musée Monet di Parigi, fu rubato in seguito ad un’operazione criminale articolata e spettacolare. I ladri infatti entrarono pagando regolarmente il biglietto e tennero in ostaggio 9 guardie e 40 visitatori.
Ad ispirare Monet sono stati i pescatori del porto di Le Havre all’alba e con una nebbia palpabile.

Opera rubata nel febbraio del 1994.
I ladri entrarono e tagliarono il filo che collegava il dipinto alla parete e ci misero 50 secondi circa. Lasciarono un biglietto al posto del quadro con scritto: “ Grazie mille per la poca sicurezza”. Ci furono 4 arresti.

In 45 min due ladri nel museo di Van gogh ad Amsterdam entrarono e furono in grado di rubare di rubare 20 opere dell’artista. Peccato che al momento della fuga lasciarono le opere incustodite in un parcheggio vicino al museo, perché ci doveva essere un cambio auto che non è mai avvenuto.
Ancora oggi si cercando i responsabili.

La Monnalisa o la Gioconda è l’opera d’arte più famosa al mondo.
È il 1911 quando Vincenzo Perruggia decise, da impiegato del Louvre, di rubare l’opera d’arte e infilarsela sotto la giacca.
L’opera è stata per due anni a casa di Perruggia e cerco ripetutamente di venderla agli Uffizi di Firenze per 20 mila lire. La monnalisa torno al Louvre nel 1913.
Il primo indiziato per il furto fu Pablo Picasso

Il luogo di conservazione del quadro attualmente è ignoto, poiché in origine faceva parte della collezione del Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, ma successivamente è stato rubato insieme ad altri cinque quadri nel Maggio 2010. Il colpevole del furto è stato catturato, il quale ha ammesso di aver gettato questa tela nella spazzatura dopo l’arrivo della polizia, ma nonostante questo prezioso indizio, “Le pigeon aux petits pois” non è stato più ritrovato.

Due uomini hanno cercato di staccare l’opera dal muro. Alcuni vicini di casa si sono insospettiti e hanno chiesto spiegazioni ai due uomini. Si sono giustificati dicendo che l’opera serviva per una mostra molto importante a Londra e loro erano i capi della sicurezza. Data la difficoltà del furto, e il tempo che ci stavano impiegando, i vicini hanno comunque chiamato la polizia e i due uomini sono stati smascherati.

Nel 1087, circa 62 marinai si impossessarono dele sue reliquie e lo trasportarono a Bari, dove giunsero il 9 maggio, con indescrivibile esultanza della popolazione. I marinai consegnarono il corpo al benedettino Elia, abate di San Benedetto, il quale edificò sul posto la Basilica del santo.
Il santo vescovo Nicola è molto venerato in tutto il mondo cattolico e ortodosso e specialmente in Russia dove, come a bari, oltre alla festa universale del 6 dicembre c'è anche quella del 9 maggio a memoria della traslazione delle reliquie.